De Nicolao decisivo all’esordio in Texas
Il play regala a Utsa la vittoria e incontra Robinson, mito Nba
Pubblicato il 8 novembre 2016
La stagione è alle porte, perciò ho deciso di raccontarvi come sta andando la mia avventura in Texas. Ormai sono passati due mesi dalla mia partenza e le cose, devo dire, vanno alla grande. Con questo diario voglio raccontarvi ciò che succede qui a San Antonio, le mie emozioni, le cose che mi piacciono e quelle che non mi piacciono: insomma, la mia vita negli States.
Let’s start from the beginning: sono arrivato a San Antonio il 26 Agosto, dopo un lungo viaggio in aereo (circa 16 ore con scalo a New York). Per questioni burocratiche sono arrivato una settimana in ritardo rispetto al previsto, infatti la scuola era già iniziata ma non è stato un grosso problema. Le prime due settimane mi sono servite molto per ambientarmi e per capire i ritmi della vita, visto che qui è davvero tutto diverso. Ormai il periodo di ambientamento è finito e siamo davvero vicini all’inizio della stagione. Nel primo mese abbiamo fatto molta conditioning (preparazione atletica) dove abbiamo lavorato parecchio individualmente e sul nostro fisico visto che le (rigide) regole
NCAA permettevano allenamenti di squadra solo per 2 ore a settimana. Sedute alle 6 di mattina, sprint in collina, allenamenti sul campo da football, insomma, ci hanno fatto sudare tntissimo! Ad ottobre, invece, abbiamo finalmente iniziato a lavorare di squadra quasi ogni giorno. Allenamenti molto intensi alla fine dei quali la cosa più bella è un ice bath! I coach sono davvero super. Il modo in cui curano i dettagli durante, ma soprattutto dopo, gli allenamenti è davvero impressionante. Per farvi capire, dopo ogni practice guardiamo individualmente con gli allenatori un video di tutte le azioni giocate in difesa e in attacco, per vedere cosa abbiamo fatto bene e cosa dobbiamo migliorare. E’ davvero impressionante e mi piace un sacco!
L’anno scorso la squadra ha giocato una pessima stagione frutto di infortuni e problemi vari, ma quest’anno il roster è cambiato di molto con l’arrivo di transfert (uno da Oklahoma University e uno da Corpus Christi), 4 nuovi freshmen (me compreso) e tutti gli allenatori. Il nuovo head coach è Steve Henson, ex giocatore NBA che ha militato anche in Italia nella sua carriera professionistica a Roma e Pesaro, agonista e tiratore spietato. Una persona davvero speciale, con lui riesco a parlare di qualsiasi cosa, e non solo di basket. Spesso, anche durante gli allenamenti, si diletta a gridarmi ridendo qualche parola in Italiano che ricorda dalla sua esperienza da noi. Coach Henson e uno dei due assistant coach vengono da OU, University of Oklahoma, una delle top 10 università d’america, dove 5 anni fa hanno reclutato Buddy Hield, prospetto di sicuro futuro in NBA, scelto alla numero 6 del draft 2016 dai New Orleans Pelicans, con cui l’anno scorso hanno disputato le Final Four al torneo NCAA. I nuovi coach sono qua per creare una nuova cultura cestitica che a UTSA manca da parecchi anni e di questo ne sono davvero entusiasta.
Voglio raccontarvi un evento che mi è successo una settimana fa: ogni domenica abbiamo una riunione con gli allenatori e la squadra dove aggiorniamo i nostri coach sulla nostra settimana accademica e dove spesso abbiamo ospiti che vengono a parlarci e a raccontarci le loro esperienze di vita. La scorsa volta, dopo l’usuale riunione, siamo andati a mangiare a casa di coach Thompson e ad aspettarci c’era un ospite davvero speciale: David “l’Ammiraglio” Robinson, ex Superstar NBA e tuttora considerato uno dei migliori lunghi che abbia mai giocato questo sport. E’ stato fantastico. Ci ha raccontato davvero di tutto: da come è iniziata la sua avventura agli Spurs e come ha costruito quello che ora è San Antonio, alla prima volta che ha incontrato MJ e molto altro ancora. Davvero un’esperienza bellissima.
La settimana passata abbiamo fatto la presentazione della squadra, “The Rowdy Jam”, dove abbiamo fatto una gara di schiacciate e altri divertenti giochi con il pubblico. A scuola sto andando molto bene, (così anche la mamma è contenta), sto seguendo il corso di laurea chiamato Kinesiology, un percorso di studi che mi permetterà di diventare coach, preparatore atletico, nutrizionista o fisioterapista, in base alle scelte che farò durante i semestri. La prossima settimana abbiamo la nostra prima amichevole contro Arkansas tech, vi farò sapere!
Nel prossimo articolo vi mostrerò anche un po’ delle basketball facilities a UTSA.
A presto!!
Gio!